Capital Markets: Quotarsi al Nasdaq

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Erika Le Rose

Il Nasdaq fu fondato nel 1971 dalla National Association of Securities Dealers (NASD), ora conosciuto come il Financial Industry Regulatory Authority. L’8 Febbraio 1971, il Nasdaq cominciò ad essere operativo come il primo stock market digitale, vantando la qualita’ di essere una piattaforma su cui quotarsi piu’ facilmente rispetto ad altre, come per esempio la NYSE, e con fees piu’ basse.

Fin dall’inizio il Nasdaq ha promosso un’importante propensione a includere e quotare nel suo portafoglio industrie tecnologiche, infatti queste ricoprono il 55,54% della composizione totale. A seguire abbiamo il settore del non-essenziale, che copre il 16%, il sanitario con un 7,87%, il settore industriale con il 4,65%, quello finanziario e successivamente quello delle telecomunicazioni, che rispettivamente ricoprono il 3,55% e 3,39%.

Scorrendo la lista dei primi 10 titoli del Nasdaq per valore e presenza, Apple detiene il 12,53%, seguito da Microsoft con il 10,98%, Amazon, Nvidia Corporation e Tesla con 6,14%, 5,03% e 3,72%.

Ad oggi, l’area geografica dove sono basate più società quotate al Nasdaq e’ il Nord America con 6010 societa’, seguita da 375 in Asia e 311 in Europa per un totale di 7030 societa’. La minor presenza si verifica in Sud America, Caraibi. Possiamo notare come il totale delle aziende quotate non-americane quotate siano solo 1020, il 14% del totale delle aziende quotate.

Perche’ questa disparita’?

In generale, mentre le societa’ Europee hanno sempre nutrito grande ammirazione per il ruolo che riveste il Nasdaq, sperando di riuscire a farne parte prima o poi, quest’ultimo si e’ sempre concentrato sulla quotazione di società tecnologiche, le quali sappiamo essere densamente presenti negli Stati Uniti. Negli ultimi tempi invece il Nasdaq ha deciso di esplorare ed aprire le sue porte oltreoceano, cercando nuove opportunita’ anche con societa’ lontane geograficamente e attive non solo nel settore tecnologico, con qualsiasi compagnia, quindi, che avesse un carattere internazionale, una storia alle spalle e una chiara rotta di obiettivi davanti a sé.

Vediamo quali sono i motivi per cui le societa’ europee possono essere interessate al Nasdaq:

  1. Riconoscimento globale e maggiore visibilita’ grazie al Nasdaq;
  2. Espansione globale: essere quotate al Nasdaq, fa si che le societa’ europee siespandano e possano essere raggiungibili anche dai mercati internazionali attraendoinvestitori da tutto il mondo;
  3. Il potenziale della valutazione: i multipli tendono ad essere piu’ alti in rapporto alleborse europee, solo questo e’ un incentivo significativo per accedere a un potenziale economico molto grande nel corso del tempo;
  4. Diversificazione delle fonti di capitale: quotandosi sul Nasdaq, le società possono fare in modo di accedere a ulteriore capitale senza fare affidamento esclusivamente sulle banche o cedendo il controllo ad investitori esterni.

E quali sono le peculiarità da tenere a mente qualora si volesse quotare la propria società?

  1. Regolamentazione: chiaramente trattandosi di un paese con regolamentazioni differenti, bisogna prepararsi informandosi e seguendo le regolamentazioni locali;
  2. Dinamiche culturali: le differenze culturali, inclusi gli stili di comunicazione diversi e le differenti relazioni con gli investitori, richiedono che le societa’ europee si allineino con lo stile americano;
  3. Comunicazione e fuso orario: puo’ sembrare banale, ma la comunicazione lineare tra Europa e USA pio’ risultare difficoltosa date le diverse ore di fuso.

In conclusione, essere quotati al Nasdaq rappresenta un vantaggio e un trampolino di lancio per le societa’ che vogliono acquisire maggiore visibilita’ e accesso semplificato agli investitori internazionali, una valutazione maggiore rispetto a quella europea e mantenere il controllo della societa’ stessa. Con questi presupposti, la geografia non sara’ piu’ un ostacolo, ma anzi una ricchezza che garantisce diversificazione per entrambi, investitori e società quotate.

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