Perché l’Indonesia è un mercato da tenere d’occhio

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Marco Falsarella

L’Indonesia, una delle economie emergenti più dinamiche, è situata strategicamente tra Asia e Australia e vanta abbondanti risorse naturali, come petrolio, gas naturale, carbone e metalli. Questo mix di fattori attira sempre più investitori internazionali e posiziona il paese come polo di crescita nel Sud-Est asiatico. Tuttavia, sfide come la corruzione, l’inadeguatezza delle infrastrutture e i rischi ambientali continuano a rappresentare ostacoli. Questo articolo offre una panoramica delle opportunità e dei rischi di investimento in Indonesia.

Un contesto in evoluzione

Dopo l’indipendenza dai Paesi Bassi nel 1949 e decenni di autoritarismo sotto il regime di Suharto, l’Indonesia ha intrapreso un percorso di apertura democratica ed economica. L’amministrazione di Joko Widodo ha fatto importanti passi avanti nello sviluppo delle infrastrutture e delle condizioni sociali. Il nuovo presidente, Prabowo Subianto, punta a mantenere una crescita economica del 5%, con l’ambizioso obiettivo di portarla fino all’8%, grazie a politiche di continuità incentrate sul nazionalismo economico e sulla protezione delle risorse naturali. Tuttavia, le sue radici militari e i legami con l’ex regime di Suharto destano qualche preoccupazione sugli orientamenti democratici futuri.

Performance economica e settori di crescita

La crescita del PIL indonesiano si è mantenuta stabile, intorno al 5% annuo negli ultimi dieci anni, sostenuta da investimenti in infrastrutture, industria mineraria e manifatturiera, con un’importante eccezione durante la pandemia. Gli investimenti esteri, anch’essi in aumento, hanno reso l’Indonesia la seconda destinazione di capitali stranieri nel Sud-Est asiatico, subito dopo Singapore. Il governo ha inoltre incentivato la lavorazione interna delle risorse minerarie, stimolando la crescita dell’industria nazionale nei settori dell’elettronica, chimica e automobilistica, con un focus crescente sui veicoli elettrici.

Con un debito pubblico al 39% del PIL, l’Indonesia mantiene una posizione relativamente solida rispetto ad altre economie emergenti. Subianto ha previsto un incremento moderato del debito pubblico, assicurando però che il deficit annuo resti sotto il 3%. La rupia è stabilizzata da una politica monetaria che fissa i tassi d’interesse al 6%, sebbene dipenda fortemente dalle decisioni internazionali, quali della Federal Reserve statunitense.

Settori chiave per gli investimenti

L’Indonesia offre molteplici opportunità di investimento, soprattutto nei settori delle infrastrutture, dell’energia sostenibile e della tecnologia. Tra i progetti più rilevanti c’è la costruzione della nuova capitale, Nusantara, sull’isola del Borneo, che mira a decongestionare Jakarta e affrontare i rischi ambientali come l’innalzamento del livello del mare. Questo progetto da 32 miliardi di dollari rappresenta un’importante opportunità, ma anche una sfida economica e ambientale.

Il governo sta promuovendo una transizione energetica che riduca la dipendenza dal carbone e favorisca le energie rinnovabili, come il solare e la geotermia, creando nuove opportunità per gli investitori green. Anche il settore tecnologico sta registrando una crescita notevole, grazie all’espansione dell’e-commerce e del fintech, stimolato dagli investimenti in venture capital e dallo sviluppo della tecnologia 5G.

Rischi da considerare

Nonostante il potenziale, investire in Indonesia comporta dei rischi. La burocrazia e le normative mutevoli possono rendere difficile la pianificazione a lungo termine, mentre la corruzione rappresenta un ulteriore ostacolo, incrementando i costi operativi e riducendo la trasparenza. Sebbene le infrastrutture siano in miglioramento, restano inadeguate per supportare l’aumento delle attività economiche, soprattutto nelle aree remote. Infine, la vulnerabilità dell’Indonesia agli effetti del cambiamento climatico, come la deforestazione e l’innalzamento del livello del mare, può rappresentare un rischio significativo, specialmente in progetti come Nusantara, che potrebbero minacciare la biodiversità del Borneo.

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